Stanza del Vallantino

Detta anche “Stanza della Nascita dei Fiori”, la Stanza del Vallantino è la prima ad essere realizzata da Isidoro Bianchi e dai suoi collaboratori. Al centro della volta è raffigurato, secondo un progetto comune a tutte le sale, il tema sviluppato nella decorazione della stanza. Il fronte verso il Po del palazzo del Valentino, con antistanti giardini probabilmente mai realizzati, disegna qui lo sfondo dell’affresco in cui, in primo piano, è ritratta Cristina di Francia nelle vesti di Flora nell’atto di raccogliere e distribuire fiori. Accanto alla duchessa, protagonisti della scena sono il centauro Chirone, il precettore di Achille scelto come espressione della necessità di educare il giovane principe ereditario, e Apollo che, con faretra e frecce, vola in alto raccordando il centauro alle Muse.

Celebrazione dell’età felice aperta con il matrimonio di Cristina e Vittorio Amedeo, la Stanza riunisce tutti gli elementi ornamentali presenti nelle altre sale, realizzati in stucco dorato. In fasce degradanti verso l’affresco centrale si susseguono putti e protomi leonine, mensole e ghirlande, gigli di Francia, girali d’acanto e rosoni, fregi a meandro scanditi da teste di putti che sostengono ghirlande di fiori e, ancora, girali d’acanto. Il fregio presenta, suddivisi da lesene poco aggettanti con capitelli a forma di giglio, singoli quadri in cui i putti raccolgono fiori per distillarne essenze profumate.

Alle pareti, il busto di Alfonso Cossa, noto chimico e docente italiano, e il cosiddetto «medagliere» realizzato dal senese Pietro Giusti dopo l’Unificazione nazionale per conservare una riproduzione della Storia metallica della Real Casa di Savoia ricordano gli anni in cui il Castello è sede della Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri in Torino.