Fondi Eugenio e Carlo Mollino

Figura di spicco nella storia e nella cultura architettonica del Novecento, Carlo Mollino (1905-1973) è autore di case d’abitazione, negozi, alberghi, stabilimenti industriali, complessi sportivi. Una molteplicità di soggetti che riflette i suoi interessi per il mondo dell’architettura, della scenografia, della montagna, della fotografia, dell’aeronautica e dell’automobilismo, della moda.
Laureato in ingegneria civile alla Scuola di Applicazione per gli Ingegneri in Torino, Eugenio Mollino (1873-1953), padre di Carlo, è attivo a Torino tra Otto e Novecento. Nel fondo documentario sono i disegni, in cartelle e in rotoli, per studi e realizzazioni redatti negli anni tra le due guerre e nel secondo dopoguerra.

Originariamente unita al Carlo Mollino, con cui è la continuità della numerazione degli elaborati, la raccolta Eugenio Mollino è un utile strumento per ripercorrere l’iter progettuale ed esecutivo di grandi interventi nel territorio torinese. Progettista di importanti esempi di edilizia sanitaria, dall’Ospedale di San Giovanni Battista e della Città di Torino «Le Molinette» (1927-34) all’ospedale-sanatorio San Luigi, Mollino firma anche alcuni disegni di palazzine e fabbricati industriali.

Alcune cartelle con disegni di Edoardo Arborio Mella, Enrico Petiti (1838-1898) e di Giuseppe Gioacchino Ferria (1853-1941), completano la documentazione disponibile.
Nel fondo, la scelta di mantenere la suddivisione originaria (in cartelle, rotoli, dossier, scatole) permette di conoscere anche il criterio organizzativo dello studio Mollino. La numerazione progressiva dei disegni di Eugenio e Carlo Mollino lega l’attività professionale di Carlo, a ventisei anni, con quella del padre, progettista e costruttore tra Otto e Novecento.

Le carte del suo studio professionale, disegni, fotografie, manoscritti, sono divise in tre settori, Progetti, Corrispondenza e Fotografia; Progetti, per omogeneità fisica dei documenti, è ripartito in Disegni, contenuti in cartelle, e Documenti vari, conservati in cartelle, classificatori e faldoni. Il settore Fotografia, in cui sono considerati i negativi originari, è catalogato per immagini (e ne è redatto un sommario), della Corrispondenza sono compilate delle schede annuali del materiale.

Nell’archivio, migliaia di lastre fotografiche, negativi, diapositive offrono «indizi essenziali a chi cerchi di ricostruire le molteplici sfaccettature di una ricerca che si confonde con la vita e che, come tutte le ricerche autentiche, procede infaticabile, senza proporsi approdi definitivi». Con la fotografia Mollino, «come pochi altri architetti del suo tempo, esercita anche un’azione interpretativa della propria architettura» realizzando fotomontaggi di modellini inseriti in foto del sito per presentare i propri lavori alla committenza. I progetti per la Società Ippica torinese (1937-40), la Stazione albergo al Lago Nero (Sauze d’Oulx, 1946-47), l’Auditorium RAI (1950-53), la scuola per le suore di San Giuseppe (Aosta 1951), il quartiere INA-Casa in corso Sebastopoli a Torino (1957-60), la Camera di Commercio di Torino (1964-1972), il Teatro Regio (1965-73) sono negli scaffali dell’archivio. Molti sono gli schizzi di arredi, per abitazioni private come per locali pubblici, o di oggetti di design. Altro sono gli elaborati e gli scritti per il Piano Regolatore di Moncalieri (1940-41) o di Sauze d’Oulx (1965-69). Nei modelli lignei, ancora conservati per qualche realizzazione, l’architettura disegnata si concretizza interpretando nello spazio l’idea di Mollino.

Dopo i primi tentativi di riordino del materiale pervenuto alla Biblioteca, confluiti in letture critiche del patrimonio disponibile, sono avviati altri progetti di catalogazione che hanno condotto alla redazione di un repertorio informatizzato attualmente consultabile tramite il World Wide Web. Uno strumento, con l’archivio cartaceo, che appare ancora più prezioso considerando il singolare destino di molte opere molliniane, abbandonate o distrutte. Il fondo è composto dalla documentazione conservata presso lo studio professionale di Eugenio e Carlo Mollino.