Affidata, nel cantiere seicentesco, a Isidoro Bianchi e ai suoi collaboratori, la Stanza dei Pianeti o dello Zodiaco è la prima sala a meridione rivolta verso il Po, incoronato per volere del Tempo nel riquadro centrale della volta dove è ritratto affiancato da putti che personificano il giorno e la notte. In un costante dialogo con il fiume, lo scorrere dell’acqua simboleggia il passare del tempo, attraverso un’iconografia scelta tra le raffigurazioni che accompagnano le Metamorfosi di Ovidio. Precisa fonte di ispirazione, traducono in immagine il mito della caduta di Fetonte, il cigno e le Eliadi trasformate in pioppi.
Nei riquadri della volta, la ricca decorazione in stucco dorato incornicia affreschi con le rappresentazioni simboliche dell’Aurora, del Sole, di Iride e della Notte, collocate rispettando l’esatta corrispondenza dei punti cardinali. Nella fascia inferiore, entro cornici cuoriformi, i quattro angoli accolgono le illustrazioni degli equinozi di primavera e di autunno e dei solstizi di estate e di inverno. Il disegno è completato da figure antropomorfe, modificate e rese più evidenti dai lavori ottocenteschi, e dai dodici segni zodiacali che circondano l’affresco.
La fascia di raccordo tra la volta e le pareti presenta la soluzione voluta in occasione degli interventi attuati per l’Esposizione del 1858 che ha riplasmato la fascia esistente, creando una sequenza omogenea di riquadri ovali e ottagonali, alternati a segni zodiacali, entro cui colloca i ritratti delle coppie sabaude, Emanuele Filiberto e Margherita di Valois, Carlo Emanuele I e Caterina di Asburgo, Vittorio Amedeo I e Cristina di Francia e Carlo Emanuele II e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours.