Antologia di vedute di luoghi e architetture ducali affrescate nei riquadri della volta, la Stanza della Magnificenza celebra la figura del sovrano impegnato nella costruzione delle grandi fabbriche. Gli stucchi bianchi, realizzati da Alessandro Casella, creano gruppi di putti che reggono cariatidi, volute a forma di testa di satiro, ghirlande di fiori che incorniciano i dipinti e il grande riquadro centrale in cui le fabbriche presentate allo stato di progetto disegnato su un cartiglio sono additate dallo scettro della sovrana come già realizzate. Due colonne tortili in stucco bianco incorniciano le porte e reggono un fastigio con mensole e putti che sostengono un tondo ora occupato da uno specchio.
Attribuiti ai Recchi, gli affreschi mostrano edifici e parti di città legate alla committenza di Carlo Emanuele I, Vittorio Amedeo I o Cristina di Francia, ritratti prima della pubblicazione delle note tavole del Theatrum Sabaudiae. Si riconoscono, entro le mura di Torino, la piazza del Castello e il palazzo ducale, la chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini, la residenza suburbana di Mirafiori, Porta Nuova, la contrada di Po prima della ristrutturazione a portici. Al di fuori della cinta fortificata, tra i territori del ducato si individuano la cittadella quadrangolare di Trino, la doppia cinta muraria di Asti, nonché altri interventi a protezione di ordini religiosi. Sulle pareti, la fascia di raccordo è risolta con scene di genere, immagini di paesaggi non univocamente identificabili.