Ultima sala decorata dai Bianchi da Campione e poi da altri artisti, la Stanza della Guerra apre, verso il fiume, l’enfilade di sale dell’appartamento in stucco bianco dedicato al principe ereditario. L’inventario del 1644, guida fondamentale per comprendere le stanze verso Moncalieri, non fornisce dettagliate informazioni per gli spazi a settentrione, probabilmente in corso di realizzazione alla stesura del documento. Temi diversi, risolti con soluzioni stilistiche differenti, connotano tutte le sale trattando, in ogni stanza, argomenti utili alla formazione del giovane duca Carlo Emanuele II. La Stanza della Guerra insegna l’arte militare per la conquista e la difesa dello Stato.
L’intelaiatura generale della volta, articolata in riquadri in stucco disposti attorno a un affresco centrale, si riallaccia a quella dell’appartamento dorato. Fondamentale è la celebrazione di Vittorio Amedeo I cui allude la scritta «Victoris victoria victor» entro l’ottagono al centro della volta, dove è illustrata Vittoria incoronata dalla Fama mentre il Genio della Storia scrive su un grande scudo. Gli stucchi bianchi che ornano la sala disegnano putti, armi, scudi e corazze o cornici che inquadrano scene di battaglie, con un chiaro rimando alla virtù militare in cui deve eccellere Carlo Emanuele II.
Sulla parete, sopra le porte della stanza ornate da Alessandro Casella, si riconoscono dei tondi entro i quali, durante restauri novecenteschi, sono riaffiorati i ritratti ad affresco di Cristina e Vittorio Amedeo, nuovo confronto tra il giovane duca e i genitori.