Ultima grande sala dell’appartamento nord, verso Torino, decorata dopo la morte di Cristina di Francia avvenuta nel 1663, la Stanza delle Feste e dei Fasti è affrescata da Gian Paolo Recchi e dai suoi collaboratori che vi raffigurano soggetti scelti da Filippo d’Agliè, incaricato di seguire il cantiere del Valentino anche dopo la scomparsa di Madama Reale. Un unico riquadro, tuttavia, è ancora leggibile sul lato ovest dove è rappresentata una festa allestita, a Torino, nella piazza del Castello, nello spazio di parata antistante Palazzo Madama.
Coppie di putti e telamoni raccordano le pareti, suddivise in riquadri alternati, ancora, a putti che incorniciano un mascherone o sostengono una palma, al centro della volta. Nel tondo centrale è raffigurata, ad affresco, la glorificazione della Magnificenza sovrana, cui le arti e le scienze danno fama eterna, come spiega l’espressione «Luce mansura per aevum» scritta sul cartiglio che incornicia la figura femminile, forse un ritratto postumo della prima reggente.