Disegni, su lucido e su carta, fotografie, documenti e manoscritti diversi compongono il fondo Mario Dezzutti. Laureato in ingegneria civile al Politecnico di Torino, Mario Dezzutti (1892-1975) è autore di opere infrastrutturali, edilizia residenziale, teatri e cinematografi. Frequente, negli anni Trenta, è la sua partecipazione a concorsi.
Nell’archivio i lucidi a china nera per l’Esposizione di Torino del 1928, per cui propone padiglioni, ristoranti, supporti espositivi, lo avvicinano alle scelte progettuali e decorative dell’architettura eclettica «tra liberty e art-decò» . Grafico pubblicitario per un’importante committenza e redattore di riviste d’architettura, Dezzutti firma, nel secondo dopoguerra, molti elaborati per la Società Ceat (a Firenze come a Torino), il progetto per la sede dell’Unione Industriale di Torino (1961), alcune proposte per la manifestazione in occasione del centenario dell’unificazione.
Comprese nel fondo documentario, poche centinaia di carte non inventariate con alcuni disegni di G.G. Ferria, sono le cartelle che permettono di ripercorre parte dell’attività professionale tra il 1947-51 e il 1955.
Il ricco repertorio fotografico, con alcune stampe timbrate Mario Gabinio, ritrae edifici medievali e moderni, importanti riferimenti per la composizione.
A corredo del materiale disponibile, due registri manoscritti dei progetti costituiscono una fonte significativa per lo studio di una figura di spicco nel panorama culturale del Novecento.